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Isola di Molara

Isola di Molara

Nonostante l'isola sia assai rocciosa ed impervia, sono presenti varie sorgenti perenni e forse per tale abbondanza d'acqua l'uomo ha potuto abitarvi per secoli. La copertura vegetale di Molara è composta da una ricchissima vegetazione a macchia mediterranea, con secolari olivastri, lentischi e cisto, degradata in qualche tratto a causa di un vasto incendio che ha bruciato la parte sud dell'isola negli anni '70 del XX secolo. È presente bestiame brado (vacche e capre), abbandonato dalla precedente proprietà. Ad est della Cala di Chiesa si erge lo scoglio del dinosauro, una bizzarra scultura naturale plasmata dai venti e dal mare. Sulla costa sud si trovano i ruderi di un forno per la calce, prodotta in passato dal calcare della vicina Tavolara, bruciando legname di Molara. Sull'isola nidificano numerose specie di uccelli marini come il falco pellegrino ed il raro gabbiano corso. Anche la berta minore è presente con centinaia di coppie, impossibilitate a riprodursi annualmente da causa di una sterminata popolazione di ratti.
L'isola è di proprietà privata e non è visitabile.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Spiaggia La Cinta

Spiaggia La Cinta

La Cinta è la spiaggia più nota e frequentata di San Teodoro. Sita alla periferia nord dell'abitato, ha un arenile che si allunga con una forma arcuata per circa 5 km. Una stretta lingua di terra ricca di bassa vegetazione separa la spiaggia dalla laguna antistante. Dune di sabbia bianca e ginepri secolari ornano il paesaggio. La Cinta è anche il luogo ideale per lunghe passeggiate, presenta infatti aspetti naturalistici di grande interesse legati all'avifauna e al birdwatching. Numerosi gli esemplari di fenicotteri rosa che solcano le sue acque. Folaghe, fraticelli, aironi rossi e germani reali vivono indisturbati nella laguna.

Fonte: www.sardegnaturismo.it

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Isola di Tavolara

Isola di Tavolara

Spunta sul mare con pareti verticali come una montagna di calcare e granito alta oltre 500 metri. Nell'isola l'ecosistema si è conservato intatto in virtù dei difficili approdi che nei secoli l'hanno preservata dagli interventi antropici. Il settore orientale, zona militare, è inaccessibile. Al contrario nella striscia di terra bassa, chiamata Spalmatore di Terra, si trovano spiagge, un porticciolo, due ristoranti tipici e qualche casa. Insieme alle vicine isole Molara e Molarotto, su cui vivono 150 esemplari di mufloni, oggi è un parco marino. I suoi bordi granitici sono attraversati da grotte e nicchie. Sulla striscia sabbiosa Spalmatore di Terra crescono gigli di mare mentre la roccia è ricoperta da cespugli di ginepro, elicriso, rosmarino e lentisco. Ma sull'isola di Tavolara ci sono anche da bellissimi esemplari di flora come l'Erodium coricum, una varietà di geranio, e l'Asperula deficiens, rarissima, che qui ha trovato l'habitat ideale. Le acque della riserva, caratterizzate dal blu dei paesaggi sottomarini, possono essere esplorate con immersioni guidate in vari luoghi. Ad esempio, a sud di Tavolara, a Teddja Liscia, astree, stelle rosse, cernie, ma anche gorgonie gialle appaiono tra gli anfratti e i cunicoli nei blocchi di calcare. Fra le località della costa vicina all'isola, la spiaggia La Cinta, lunga circa 5 km, ricoperta di sabbia bianchissima in cui si sente il profumo di ginepri, rosmarini, lentischi, è un ambiente naturale unico al mondo

Fonte: www.sardegnaturismo.it

 

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Spiaggia Lu impostu

Spiaggia Lu Impostu

Lu Impostu si trova nella località di Capo Coda Cavallo, nel comune di San Teodoro. L'arenile è costituito da un fondo di sabbia chiara molto fine, dai riflessi brillanti, con qualche scoglio affiorante.
L'ampia spiaggia, estesa per qualche chilometro, limitata a nord da Capo Capicciolu, che la separa da Cala Brandinchi, presenta una sabbia finissima e brillante, con acque trasparenti. Di grande interesse naturalistico sono le dune coperte dai ginepri, dai gigli selvatici e dai cardi marini, oltre allo stagno retrostante, comunicante con il mare, che si presenta come il più grande della zona, dopo quello di San Teodoro.

Fonte: www.sardegnaturismo.it

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Tedja Liscia e Occhio di Dio

Tedja Liscia e Occhio di Dio

Le falesie di Tavolara in alcuni punti si inabissano verticali fino a 22 metri ed il fondo è ricoperto dai grandi massi franati.
Tedja Liscia (pron. tègghia) è una località proprio al centro della falesia a sud dell'isola dove alcuni grandi blocchi di calcare sono sparsi su un bassofondo di 13-15 metri. Di qui, allontanandosi dalla parete, grandi massi si alternano a franate piene di anfratti, cunicoli e passaggi.
Nelle zone illuminate, sul sottile feltro di alghe brucano numerosissime le astree (Astrea rugosa) e passeggiano le grandi stelle rosse (Ophidiaster ophidianus), mentre le zone in ombra sono ricoperte di gorgonie gialle, spugne e alghe rosse.
Dirigendosi verso est la parete sovrastante crea più ombra e un bellissimo ambiente di precoralligeno ospita branchi di corvine. Una grossa cernia ha la tana in un punto impensabile, a soli 18 metri di profondità, e se non c'è la guida a mostrarvela è praticamente introvabile. Scendendo verso ovest invece si incontrano aragoste e se si è sufficientemente cauti una bella cernia in candela. Più in profondità alcuni massi sono completamente ricoperti di gorgonie ed al limite della visibilità navigano grossi dentici e orate.

Fonte: Tedja Liscia (E. Trainito) - www.sardiniapoint.it

 

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